“Da bancaria per caso a casalinga per scelta” intervista a Silvana Planeta

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cf6226f3-5bd2-4456-95ad-1bf0682f91c6.html 

Silvana Planeta, ex bancaria, nel 2010 sceglie di lasciare il lavoro per dedicarsi ai suoi quattro figli e a suo marito. Nel frattempo scopre la passione per il blogging e per la scrittura. Fonda nel 2011 il blog “Da bancaria per caso a casalinga per scelta” con il quale riscuote un grande successo. L’esperienza del blog diventa l’omonimo libro. Insomma da quando ha smesso l’attività lavorativa, Silvana si è ritagliata uno spazio importante nell’ambito della creatività, seguendo la strada che forse ha sempre sognato. Sembra che ascoltare il proprio cuore, per una lavoratrice- madre-moglie, sia una questione di scelte e, forse,  di rinunce.

Lo chiedo direttamente a lei.

Benvenuta Silvana, felice di conoscerti!

I due blog che gestisci: “Da bancaria per caso a casalinga per scelta” e “101 modi per dire ho mal di testa” sono nati dopo la decisione di non lavorare più per dedicarti alla famiglia. Per realizzare il sogno nel cassetto, noi donne dobbiamo proprio imparare a scegliere?

Salve, Rosalia, e grazie di ospitarmi nel tuo blog! Venendo alla tua domanda, a oggi sento di poter affermare in tutta tranquillità di non aver mai percepito la mia scelta come una rinuncia: lasciare il lavoro da bancaria non è stata per me una privazione dolorosa, ma semplicemente un cambio di direzione verso priorità di ‘livello superiore’. Pertanto, penso che imparare a scegliere, come dici tu, sia una capacità che tutti, uomini e donne, dovrebbero acquisire o affinare.

Leggo dalla tua biografia che sei laureata in Scienze Economiche e Bancarie e che da subito hai intrapreso il lavoro di bancaria. Tu parli di un caso, sembra invece un’evoluzione del tutto naturale, visto la preparazione di base. Rinneghi i tuoi studi, avresti voluto fare qualcos’altro?

In banca mi ci sono ritrovata davvero fortuitamente, spinta da un amico universitario a fare un concorso a Firenze nel lontano 1997. Risultato? Lui non passò le selezioni ed io sì, divenendo in capo ad un anno la bancaria per caso che ha dato vita al blog omonimo.

In realtà, non ero tagliata per la carriera in banca e anche la scelta della Facoltà a Siena piuttosto che a Napoli, mia città natale, fu dettata più dal desiderio di dare una svolta sensibile alla mia vita che da una reale passione per l’economia.

Tuttavia, devo dire che l’accoglienza che sin da subito Siena mi ha riservato mi ha fatto percepire l’intero periodo universitario come una vacanza piuttosto che come un ripiego.

 

Sei originaria di Napoli, una città che amo molto. La “napoletanità”, quella meravigliosa filosofia che invita a vivere intensamente il presente senza pensare troppo al domani, ha a che fare con la scelta di lasciare un lavoro sicuro e remunerato?

Di sicuro non c’è niente, solo la morte, tanto per rifarci alla filosofia napoletana. E proprio ricollegandomi a questa pillola di saggezza popolare che, tuttavia, nasconde profonde verità, vorrei rispondere alla tua domanda con la mia citazione preferita, dal libro “Un nome da torero” di Luis Sepulveda:

Vivere intensamente compensa ogni sforzo e quasi ogni sacrificio. Vivere a metà è sempre stata la funzione e il castigo dei mediocri.

 

Subito dopo le  dimissioni da bancaria, decidi di aprire il primo blog per condividere la svolta. Una sorta di diario 2.0: confessioni private da rendere pubbliche con la volontà, forse, di far conoscere ad altre donne che abbandonare il proprio  lavoro può essere una conquista. È così?

Il mio primo blog si intitola per esteso Da bancaria per caso a casalinga per scelta – Autobiografia di una rivoluzionaria del XXI secolo. Il sottotitolo la dice lunga sulle motivazioni che mi hanno spinto a rendere pubblica la mia scelta: l’invito rivolto alla donne non è tanto quello di lasciare il lavoro per dedicarsi alla famiglia o alle proprie passioni, quanto quello di trovare il coraggio di essere una voce fuori dal coro, di essere sempre e comunque sé stesse, anche se questo significa andare controcorrente, e si sa che remare controcorrente costa molta più fatica…

Il libro di Silvana Planeta nato dall’esperienza fortunata del blog omonimo

Da blogger di successo a scrittrice: un passo quasi obbligato, visto la mole di materiale prodotta , o un preludio a un’altra svolta?

Perché no?

 

Da quando hai lasciato il lavoro, non ti sei presa una pausa. Come fai a gestire la tua meravigliosa famiglia, quattro figli, e la scrittura?

Semplice: a scrivere sono molto veloce!

 

Nel blog 101 modi per dire ho mal di testa parli di una tema piuttosto sentito da noi donne sposate: come resistere alle avances dei mariti. Sei arrivata alla novantanovesima scusa. Reali, fantasiose, tutte esilaranti. Trasformerai anche questo materiale in un libro?

Sì, già deciso. Ah, per chi fosse interessato: cerco un editore (serio)!

 

Il blog da cui è nato il primo libro ha avuto un grosso successo di seguito. Hai usato delle particolari strategie di marketing?

Assolutamente no. Sono semplicemente entrata nella rete dei bloggers e ho condiviso i miei post sui social. Evidentemente, ho toccato un tema di grande attualità, che in varie occasioni ha sollevato persino lo sdegno delle femministe (esistono ancora???) dovuto alla presunta leggerezza con cui ho lasciato un posto di lavoro sicuro per ridurmi a fare la sguattera e la serva alla mia famiglia.

 

Per raggiungere il popolo del web, con il quale hai un bel feeling, hai mai pensato di trasformare la versione cartacea del tuo libro in un e-book?

Anche questa è un’idea che diventerà realtà a breve. Ho intenzione di fare lo stesso anche per il secondo blog 101 modi per dire ho mal di testa, che ormai è agli sgoccioli.

 

L’ultima curiosità: qualche rimpianto per il tuo vecchio lavoro o ti senti  del tutto realizzata?

L’unico rimpianto sono i miei colleghi di banca che non vedo da tantissimo tempo. Il motivo? Un’altra delle mie scelte controcorrente che cito alla fine, come ciliegina sulla torta: nel 2007 ho lasciato Napoli, dove lavoravo, e mi sono trasferita nella verde Irpinia. Qui è tutto così tranquillo che ci voleva proprio una ventata rivoluzionaria!

Ringrazio Silvana Planeta per la disponibilità e le faccio un grosso in bocca al lupo per tutto. E a voi, amici,  confesso di aver provato un po’ d’invidia. Dedicarsi  alle proprie passioni rinunciando alla sicurezza, non  è forse il grande passo per agguantare il sogno? A voi l’ardua sentenza!

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

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