“Ospite atteso” poesia

albero_natale_con_neve

Alla vigilia entravi tra le braccia di mio padre

ospite atteso simile a un giovane introverso.

Nel tuo angolo preferito restavi lasciando docile

che mani frementi d’impazienza ti violassero.

Mite e umile non mostravi ribellione verso chi

ti spogliava della tua frondosa essenza

per aggiungervi con eleganza molto di sé.

Accoglievi ogni cambiamento con lo stesso

stupore affranto dei bambini stupiti.

Mio caro amico silenzioso e goffo

riempivi di luce e calore la notte Santa

gocce di giada spargevi per la casa buia

ti ammiravo con occhi sognanti,

abete sbilenco dell’infanzia perduta.

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

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