Tempo fa ho completato un test psicologico destinato, di solito, alla canicola estiva per alleggerire la mente. L’argomento:
“Dimmi cosa leggi, ti dirò chi sei”
Un test, è risaputo, si esegue rispondendo alle domande, alla fine delle quali si totalizza un punteggio che riporta a un profilo. Quel particolare test descriveva le tipologie di lettori e, seppur divertente, sembrava poco attendibile dal punto di vista scientifico. L’ho rielaborato, creando una personale versione dei profili. Ne è nato un articolo semiserio con alcuni paradossi. Lo scopo? Stimolare i lettori di Scrivere la vita a conoscersi meglio.
Ecco i dieci profili ipotizzati:
Primo profilo: Lo smarrito
Lo smarrito è colui che entra in una libreria in modo quasi clandestino, si guarda intorno con espressione interrogativa del tipo: “Che ci faccio qui?”. Per darsi un tono, tira fuori dagli scaffali dei volumi a caso, saltellando liberamente da “In cucina con zia Gerltrude” a ” Guerra e pace”. Legge scrupolosamente ogni quarta di copertina. Rimette con attenzione tutto a posto per non lasciare traccia del proprio passaggio ed esce sperando di non imbattersi nel collega “rompiballe” pronto a fargli acquistare l’ultimo libro di Eco.
Secondo profilo: Il romantico
Il romantico è convinto che il primo libro sia come il primo amore. Il suo amore sviscerato va a un autore, di solito il primo che ha incontrato, e da allora attende con impazienza che esca ogni sua opera. Di cambiare non se ne parla, sarebbe come tradire il partner. Per rimanere fedele nei secoli, non legge alcunché e aspetta che la vena creativa del proprio scrittore-guru preferito si riaccenda.
Terzo profilo: Il caotico
Il caotico legge sei libri alla volta impilandoli in equilibrio precario sul comò e ne prende uno a sera, il primo che riesce ad afferrare. Peccato che al termine del tour de force a cui si sottopone, scambi un intreccio con l’altro, confonda i protagonisti, creando accostamenti arditi e improbabili.
Quarto profilo: Il secchione
Il secchione è lo stakanovista della lettura: non demorde fino all’ultima riga anche se sta leggendo un “mattone”, convinto com’è dall’infanzia che un vero lettore non abbandoni mai il libro che ha iniziato. E tra uno sbadiglio e l’altro, sottolinea, prende appunti, traccia frecce e asterischi. Con il lapis, naturalmente, perché, sostiene, un libro non si profana mai con l’inchiostro.
Quinto profilo: Il parsimonioso
Il parsimonioso non presta mai i suoi libri, del genere, “chiedetegli tutto…”. All’amico che osa domandargli un volume in prestito, racconta le bugie più fantasiose. Farebbe di tutto per non separarsi dagli amati volumi che adornano le pareti della propria libreria. Al punto che, per dare un senso alle montagne di volumi accumulati, li trasforma in graziosi mobiletti dal gusto retro.
Sesto profilo: Lo scialacquone
All’opposto del parsimonioso c’è lo scialacquone che presta libri a chiunque. Spesso però il prestito si trasforma in donazione in quanto lo scialacquone non si cura di richiedere indietro il proprio libro, infatti non saprebbe “a chi domandare cosa”, tanti ne ha lasciati in giro. La sua unica premura è che il fortunato beneficiario non pieghi gli angoli delle pagine e per mettere bene in chiaro la cosa acclude al libro anche un segnalibro. Non si sa mai.
Settimo profilo: L’onnivoro
L’onnivoro è il lettore generalista. Legge di tutto, persino i necrologi se proprio non ha altro a disposizione. Non predilige un genere in particolare, né ha un libro a cui legare il proprio cuore. Se gli si domanda della sua ultima lettura è capace di dirti “Uno nessuno centomila” come “Organizzare l’orto perfetto”. In fondo basta leggere, no?
Ottavo profilo: L’impegnato
La biblioteca personale dell’impegnato pullula di libri di filosofia e di saggi storico- politici. Di narrativa non c’è traccia. Per non parlare del romanzo sentimentale o fantasy. Solo a sentirne parlare storce la bocca in una smorfia di disgusto ed è capace di far sentire l’interlocutore un pezzente culturale. Tutto al più tollera il genere giallo, anche se evita di mettere i tre o quattro titoli che possiede in bella vista. Meglio evitare commistioni fuorvianti.
Nono profilo: Il bibliofilo
Il bibliofilo approfitta di ogni sagra per aggirarsi tra le bancarelle dell’usato alla ricerca di piccoli tesori dimenticati. Del libro ne ammira la copertina, meglio se in pelle e a caratteri d’oro, ne annusa le pagine e dall’espressione contemplativa che assume, si percepisce che sono tutta la sua vita. Della serie: non potrebbe mai vivere senza.
Decimo profilo: Il lettore- tisana
Il profilo tisana riguarda i lettori dell’ultima ora, nel senso letterale del termine. Nella loro vita vi sono due punti fermi: la tisana e una bella paginetta di un libro prima di dormire. Di solito compiono “il rito” sotto le coperte, tanto per chiudere in bellezza la giornata caotica. Peccato che da anni il “lettore – tisana” non proceda oltre la prima riga della prima pagina del solito libro. Conclusione: per terminarlo gli occorrono tempi ciclopici ed ettolitri di tisana al biancospino.
Termino la rivisitazione dei profili del lettore ma potrei continuare a lungo. Le piccole manie, le stereotipie comportali che noi lettori maturiamo fin dall’infanzia sono infinite e poterle passare sotto la lente d’ingrandimento è un vero spasso. E voi che lettori siete?
Rispondete nei commenti all’articolo, aggiungendo magari una versione dei profili dal vostro punto di vista. Se la nostra versione v’ispira un articolo, condividetelo con Scrivere la vita. Non vedo l’ora.
Sicuramente mi rispecchia il terzo profilo: il lettore caotico! Ho veramente il comò pieno di libri in precario equilibrio! 😀 ma fortunatamente riesco a non far casino con le trame!
Ciao Valentina, anch’io mi definisco un lettore caotico.
Ho sei sette libri iniziati,altri in attesa. Un caos!
Adoro tenere il comò in certe condizioni ^_^
Anch’io adoro tenerlo così ^__^
Io credo di essere una vera secchiona, anche un po’ romantica e onnivora! 😉
Ma sì meglio abbondare! :))
Ci siamo sincronizzate bene con l’argomento, vero? Anch’io ieri ne ho parlato sul blog. Forse, dopo avere tanto discusso di scrittura, viene voglia di tornare alle origini, cioè al godimento delle storie altrui. Abbiamo iniziato tutti così, no? Io oscillo tra le categorie caotico e onnivoro, più o meno. 😉
Ciao Grazia. Sì, ho letto il tuo bell’articolo e lo segnalo ai
miei lettori: http://www.scriverevivere.blogspot.it/. Buona lettura!
Che bel post! Non mi ritrovo in nessuna categoria in particolare, quindi immagino di essere caotica nella mia scelta dei libri. Li presterei volentieri, ma sono quasi tutti e-book 🙂
Ciao Lisa. Sì,prestare gli e-book è un problema.
Io ho mezza libreria personale sparsa per il mondo. Ma sono
felice di prestare i miei libri. penso che sia un piccolo
contributo per divulgare l’amore per la lettura.
Ciao Rosalia, io sono una lettrice particolare, nei vari momenti della mia vita amo settori diversi di scrittura e rifuggo tutti gli altri! Esempi? Solo libri gialli, solo libri storici, solo libri di psicologia, solo libri di informatica, solo libri di psicanalisi, solo libri di dietologia, solo libri economia, solo libri di filosofia, solo libri di saggistica. Esaurito l’interesse per l’argomento passo oltre…
Ciao Cristiana, sei decisamente una lettrice onnivora.
Curioso il particolare della settorialità. A me è capitato di
vivere un’esperienza simile nell’ambito della narrativa: per lunghi
periodi mi dedicavo solo a un autore e di altri non ne volevo sentir
parlare. :))