#Cosahosmessodileggere: sconsigli letterari

Tutto è iniziato con il post del blogger Helgado, il quale, con la recente decisione di chiudere il blog ci ha resi tutti più poveri. Qui  trovate i suoi mille post geniali e mai scontati.

A trasformare però l’idea in una sorta di meme, ci ha pensato  Marina Guarneri, ironica padrona di casa de Il taccuino dello scrittore.

#cosahosmessodileggere  realizza in pieno (ricordate Pennac?) il sacrosanto diritto del lettore di non finire il libro.

Sfortuna vuole che durante la bulimica estate letteraria mi sia imbattuta in romanzi che per vari motivi hanno superato la mia proverbiale resilienza. Credetemi ce l’ho messa davvero tutta per terminarli, purtroppo è stato impossibile arrivare all’ultima pagina.

Ve li sconsiglio, caso mai ci abbiate fatto un pensierino:

1°- TREDICI Diventato un caso editoriale dopo il successo  della serie di Natflix, scelto i primi di luglio per la quarta di copertina e l’entusiasmo eccessivo per i casi editoriali.

“Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori… Ve lo prometto.”

Parte così l’inferno di Clay,  protagonista inconsapevole di uno dei tredici motivi per cui Hannah si è suicidata. Non chiedetemi quale, perché non ci sono mai arrivata.

Molti più di tredici sono però i motivi della mia disaffezione. Per compendiarli diciamo che sono stata tradita nelle aspettative. Quando l’autore mette in campo dalla prima pagina, e che pagina, la capacità di proseguire con gusto è come stipulasse un patto: “seguimi, ne vedrai delle belle!”

Purtroppo però presto la voglia di leggere è cominciata a scemare fino a ridursi al lumicino. Il libro è scivolato da thriller psicologico a saggio sulle abitudini degli  studenti americani costretti da una società perbenista a percorrere un doppio binario: all’apparenza bravi ragazzi, di nascosto dediti a sesso, alcol e stravizi vari. Sotto il continuo ping pong dallo sbigottimento di Clay alle prese con i nastri riavvolgibili (a proposito esistono ancora le audiocassette?), alla voce implacabile di Hannah, che denuncia colpa su colpa, rimane ben poco: la storia si sgretola senza pietà. Rimangono in piedi la trovata geniale e il titolo. Tutto il resto è una tetra e densa noia. #smessodileggere perché soporifero.

2°- L’incantesimo L’abbandono di questo romanzo non mi rende orgogliosa, sappiatelo. Si tratta di un debutto letterario  in corso di pubblicazione in ben tredici paesi. In Italia è edito da La nave di Teseo, la casa diretta da Elisabetta Sgarbi, che è una garanzia di qualità.  L’autore ha una bella penna, profonda, a tratti poetica. Perché non sono riuscita a terminarlo? Diciamo che la trama non mi ha emozionato. Mi sono detta: “aspetta, vedrai che prima o poi decolla” Calma piatta per un centinaio di pagine. Alla centoundicesima pagina, l’ho abbandonato a se stesso. Se decolla non lo saprò mai, a meno che qualcuno di voi non l’abbia letto e mi convinca a tornarci sopra. Sono disposta a cambiare idea e a riprovarci, lo giuro!  #smessodileggere per mancanza di pathos.

3°- L’ombra Romanzo scritto da Roger Hobbs, descrive dal punto di vista di un cattivo, in realtà non così cattivo, la vita di un gangster di professione, tra sparatorie e morti, tutto condito da descrizioni minute. Io che non sono amante del genere, e che l’avevo acquistato per approfondire il ritratto psicologico di un malvagio, mi sono ritrovata a fare i conti con poca psicologia e molti cervelli spappolati. Ammetto che è un romanzo con vari colpi di scena e buona suspense, ma non mi sono bastati. #smessodileggere per avversione alle descrizioni truci.

Insomma, tre letture cominciate sotto i migliori auspici e interrotte sul più brutto per mancanza del quid necessario ad arrivare senza sforzi all’ultima pagina. In fondo che altro chiedo a un libro se non di smorzare la fatica del vivere? Magari per voi non sarà stato lo stesso, forse li avrete letti e apprezzati. Se conoscete i libri che ho abbandonato e vi siete fatti un’idea diversa, bistrattatemi pure nei commenti.

A chi non li conosce chiedo: quali libri avete abbandonato recentemente? #cosahosmessodileggere: parliamone! 

 

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

10 Risposte a “#Cosahosmessodileggere: sconsigli letterari”

  1. Non ricordo libri che ho smesso di leggere, piuttosto libri sospesi (e poi ripresi) per altre urgenze di lettura, o perché cambia l’umore.
    Ho invece smesso di leggere alcuni blog, perché non mi stavano comunicando più nulla (e il blog è comunicazione verso l’esterno, non un lungo monologo interiore di lamentele o, peggio, di auto incensamenti. Così mi si è liberato un po’ di tempo per scoprire nuove voci, tra cui pure questo sito 😉

    1. Grazie Barbara, sei gentile;) Nel mare del web si rischia il naufragio se non si fanno delle scelte. C’è chi vive il blogging come sfogatoio personale, ma non fa al caso mio. Nel mondo letterario finora sei stata una lettrice fortunata, anche se forse non è tanto questione di fortuna quanto di accuratezza nel cercare i libri giusti per te. Io negli acquisti libreschi sono piuttosto istintivo-compulsiva:(

  2. Io avevo già accennato sul blog di Marina che sono fra i pochi che hanno trovato mortalmente noioso e abbandonato “Il nome della rosa”. Idem “La nausea” di J.P. Sartre, nonché “Vita e morte di Adria e dei suoi figli” di Massimo Bontempelli, ma quest’ultimo rientra nella mia personale idiosincrasia per il realismo magico: tolto Kafka, ogni volta che ho provato a leggere realismo magico (Marquez, Rulfo, Murakami) magari la lettura sono riuscito a portarla a termine, ma senza alcuna soddisfazione né voglia di leggere altre opere dello stesso autore.

    1. Grazie Ariano per aver lasciato il tuo parere anche qui. Scusa la banalità ma ci vuole proprio: de gustibus non est disputandum. Io ho amato Il nome della rosa e Cent’anni di solitudine. Non conosco La nausea anche se a giudicare dal titolo non mi sembra per niente invitante. Non sopporto Sartre per altre ragioni, e quando un autore non mi piace è difficile accostarmi a lui con animo sereno. Vale anche per D’annunzio, di lui salvo solo La pioggia nel pineto

  3. Ahaha, Rosalia, a parte che ti ringrazio per avere allungato l’onda dell’hashtag #cosahosmessodileggere, ma udite udite, quel secondo libro di cui parli, quell’Incantesimo lì, io l’ho letto quest’estate. Emanuel Bergman, giusto?
    Allora, capisco perfettamente quello che vuoi dire e anche il perché lo hai abbandonato, ho avuto la stessa impressione io fino a quasi metà libro. Ma sono stata paziente e sono andata fino in fondo: non me ne sono pentita. Non che abbia trovato chissà quale capolavoro, ma, insomma, il cerchio si chiude e non è stato malissimo.
    Se vuoi, avvisando dello spoiler, ti racconto qualcosa.

    1. Proprio lui! Quindi dici che con un po’ di pazienza in più potrei finirlo. Uhm ci penso, quando avrò tempo ci tornerò su e magari facciamo una recensione a quattro mani. #cosahosmessodileggere può servire anche per cambiare idea 😉

  4. Ciao Rosalia, diciamo intanto che la fortuna non ti ha accompagnato con le letture questa estate!
    Mi piace l’idea #cosahosmesso di leggere, io sono sempre in paranoia quando non riesco a finire un libro, perché mi sembra di fare un torto allo scrittore. E siccome so bene quanta fatica ci si metta nel confezionare una storia decente, insomma, mi dispiace.
    Il libro numero uno ha un incipit che personalmente non mi piace, se lo avessi preso in mano in libreria (come faccio sempre) e lo avessi letto a cominciare da lì non lo avrei comprato. Sugli altri mi fido del tuo giudizio.
    I miei #cosahosmessodileggere?
    Lo sanno tutti che non ho finito Zafon, L’ombra del vento, anche se ci ho provato e riprovato fino, appunto, alla nausea 🙂

    1. In effetti, per quanto ci scherzi sopra, non si lascia una lettura a cuor leggero. Un po’per onorare la fatica dell’autore che conosciamo bene, un po’ perché in fondo è un piccolo fallimento personale. #cosahosmessodileggere è solo un modo divertente di sdoganare quello che è stato sempre una sorta di tabù e rivendicare il diritto di interrompere qualcosa che non fa al caso mio;)

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