Sei un buon lettore? Scoprilo con Nabokov

Se ami scrivere e lo fai con soddisfazione, probabilmente hai all’attivo grandi letture.

Le tipologie dei lettori sono le più disparate: c’è chi legge di tutto, chi di un solo genere; chi svolazzando qua e là, o abbandonando una trama scoraggiante alla seconda pagina; chi arriva alla fine, costi quel che costi; chi legge a velocità supersonica, salvo poi tornarvi più volte sopra; chi impiegando un tempo smisurato.

Nella lettura non esistono regole. Periodicamente qualcuno  prova a omologare i lettori, definendone le qualità. Lo ha fatto Pennac con il suo divertentissimo: I 10 diritti del lettore tra i quali si trova anche quello di non leggere.

Famoso è anche il quiz di Vladimir Nabokov, padre di Lolita, libro che ispirò il celebre film di Kubrick.  In una sperduta scuola dell’America profonda, chiese ai suoi studenti quali definizioni, tra le dieci proposte, avrebbero salvato per definire  il bravo lettore:

1. appartenere a un club del libro

2. identificarsi con l’eroe o con l’eroina

3. concentrarsi sull’aspetto socioeconomico

4. preferire una storia con azioni e dialoghi a una che non ne ha

5. aver visto il film tratto dal libro

6. essere un autore in erba 

7. avere immaginazione

8. avere memoria

9. avere un dizionario

10. avere un certo senso artistico.

Il test era solo un gioco  per “stanare” il  modo di pensare dei suoi studenti.  La maggior parte di loro scelse l’identificazione emotiva, il quadro socio economico e l’azione. Per Nabokov, invece, le qualità del buon lettore non sono quelle. Ma lo vedremo alla fine.

Mettiamoci in gioco

Ricordo che in adolescenza mi iscrissi a un club del libro. Andava di moda. Ci si scambiava libri e , dopo averli letti, si organizzavano delle tavole rotonde. Con l’avvento di Internet sono entrata a far parte di una community. Ma ne sono uscita subito, Internet può essere feroce.  Nonostante ciò, sono rimasta una grande lettrice . Pertanto scarto la prima definizione.

La storia dell’identificazione emotiva non sta in piedi: perché? Ho odiato con tutta me stessa Anna Karenina, per aver anteposto la passione amorosa al benessere del figlio. Ho amato Jo March di Piccole  donne, identificandomi in lei. Penso che l’identificazione sia una pulsione giovanile, non una caratteristica del lettore. Scarto anche la seconda.

Alcuni romanzi, dove il protagonista vive situazioni di degrado, possono sconfortare. In altre circostanze, può essere squallida l’ambientazione borghese ammantata di perbenismo. L’aspetto socioeconomico ha la sua importanza, ma non è la caratteristica di base per giudicare un buon lettore. Via anche la terza.
Respingo la quarta, quella della precedenza dell’azione al resto della narrazione. Il buon lettore ama un libro a prescindere, apprezzandone le diverse sequenze, senza alcuna preferenza. Chi non ama le descrizioni scritte, forse è portato di più per la trasposizione cinematografica del libro, quindi non può essere un buon lettore. E con questo dico no anche alla quinta.
Un buon lettore non sempre è uno scrittore mentre un  buon autore di sicuro legge, pertanto scarto la sesta. 
Ritengo, ma è solo un mio pensiero, che un grande lettore possegga una pessima immaginazione e si serva dei libri per fortificarla; un po’ come il corridore che ha bisogno di una buona dose di sali minerali per affrontare una gara. Fin da piccolo, il buon lettore, forse, ha volato sulla fantasia  degli scrittori di fiabe e non sulla sua. Pertanto anche la settima definizione non caratterizza il vero lettore (non uccidetemi!).

Quali punti definiscono il buon lettore?

Avendo  le dieci a disposizioni e non altre,  ho scelto le tre che seguono.  Sembreranno un po’ forzate, ma dopo aver riflettuto, mi sembrano quelle più calzanti.

Per me un bravo lettore è colui  che…

Ha una buona memoria. Il buon lettore è un pescatore di perle.  Se la natura non gli ha fornito una potente memoria,  fa fatica a ricordare frasi, aneddoti, espressioni. Per non disperdere tesori preziosi,  alcuni lettori  usano i post-it sulle pareti. Anche la memoria visiva è un ottimo mezzo per non dilapidare il patrimonio dei libri.

Ha un dizionario. Oggi è molto facile averne uno a portata di mano, basta un PC aperto sul sito Treccani. Leggere è un’occasione imperdibile per ampliare il bagaglio semantico e  per sfruttare le potenzialità  del linguaggio.

Ha senso artistico . Chi legge compie un viaggio immaginifico in altre dimensioni. Vive in sé la tensione dell’artista che va oltre ai limiti imposti dalla natura. Chi legge è alla ricerca della bellezza racchiusa in una metafora o in una frase, ed è intento a cogliere l’essenza stessa della vita, quella che solo i grandi scrittori sanno rendere in parole.

Che ne pensa Nabokov?

È lui – il buon lettore, l’eccellente lettore – che ha salvato più e più volte l’artista dalla distruzione per mano degli imperatori, dei dittatori, dei preti, dei puritani, dei filistei, dei politici, dei poliziotti, dei direttori delle poste e dei pedanti. Mi si permetta di definire questo ammirevole lettore. Non appartiene a una nazione o a una classe specifica. Non c’è direttore di coscienza o club del libro che possa gestire la sua anima. Il suo modo d’accostarsi a un’opera di narrativa non è determinato da quelle emozioni giovanili che portano il lettore mediocre a identificarsi con questo o quel personaggio e a “saltare le descrizioni”. Il buon lettore, il lettore ammirevole, non s’identifica con il ragazzo o la ragazza del libro, ma con il cervello che quel libro ha pensato e composto. Non cerca in un romanzo russo informazioni sulla Russia, perché sa che la Russia di Tolstoj o di Čechov non è la Russia della storia ma un mondo specifico immaginato e creato da un genio individuale. Al lettore ammirevole non interessano le idee generali; ma la visione particolare. Gli piace il romanzo non perché gli permette di inserirsi nel gruppo (per usare un diabolico luogo comune delle scuole avanzate); gli piace perché assorbe e capisce ogni particolare del testo, gode di ciò che l’autore voleva fosse goduto, sorride interiormente e dappertutto, si lascia eccitare dalle magiche immagini del grande falsario, del fantasioso falsario, del prestigiatore, dell’artista. In realtà, di tutti i personaggi creati da un grande artista, i più belli sono i suoi lettori. (Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura)

E voi amici, ci state a farvi  castigare da Nabokov? Chi è per voi è un buon lettore?

 

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

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