Tempo di relax, tempo di lettura

Piscina Residence (2)
Un tramonto dell’Isola d’Elba

“Considero i miei incontri con i libri alla stessa stregua degli incontri con altri fenomeni della vita e del pensiero. Tutti gli incontri sono connessi tra loro, non sono isolati. In questo senso, e in questo senso soltanto, i libri sono parte della vita quanto gli alberi, le stelle o il letame.”

Il celebre Henry Miller, autore del “Tropico del cancro”, ne i “Libri della mia vita” lascia un valido testamento letterario, raccontando con trasporto i libri e gli autori che più lo hanno influenzato.

Una voce illustre, a proposito di letture fondamentali, è Virginia Woolf. In una serie di articoli apparsi su diverse riviste letterarie, l’autrice inglese disquisisce sulla narrativa, passando in rassegna Montaigne, Kipling, Dostoevskij e Melville. La sua lingua tagliente e il suo sguardo lucido mostrano grandi capolavori del passato sotto una luce nuova. La sensazione che ne riceviamo è di essere seduti davanti a una tazza di tè bollente in un salotto londinese in compagnia di una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi, il che non è poco.

Molti autori del passato hanno dichiarato il loro amore incondizionato per la lettura, facendoci comprendere che se non fossero stati grandi lettori, oggi non saremmo qui a parlare di loro. Perché scrittura e lettura procedono e si evolvono di pari passo.

Estate e libri

Per quanto mi riguarda, sono giunta al periodo dell’anno in cui posso dedicarmi alle due passioni della mia vita senza dover sottrarre tempo ai doveri. Niente è più rilassante per me di leggere e scrivere. Due attività che curo in modo particolare in estate, quando le giornate diventano infinite, gli impegni lavorativi si diradano e nei silenzi dei tramonti balneari ritrovo me stessa.

Scrittura e lettura vanno a braccetto: le buone letture, infatti, influenzano molto lo stile, ispirano  evoluzioni narrative originali e  contribuiscono allo studio dell’introspezione dei personaggi.

In particolare la lettura, da Cenerentola delle mie giornate invernali, rilegata  alle sporadiche pause quotidiane, diventa da fine giugno l’attività principe insieme all’amata scrittura da cui cerco di non separarmi mai. In questo momento che sono alle prese con l’organizzazione di un nuovo progetto ciò che leggo diventa addirittura fondamentale. Più che lettura di relax è ricerca di un nuovo modo di scrivere e di soluzioni narrative originali. Chissà se posso trarre ispirazione da quello che ho in programma di leggere durante l’estate?

Ecco la scelta dei libri che ho fatto, desidero condividerla con voi, sperando che susciti qualche scambio interessante. Si accettano suggerimenti.

Qualche novità e un paio di evergreen

1- La cura Schopenhauer di Irvin Yalom. Julius Herzfeld è uno pschiatra di successo e un brillante professore presso l’Università della California; scopre di essere malato gravemente e di avere solo un anno a disposizione di “buona Salute”. Un anno, che se speso bene , può condurlo alla conquista del senso della vita. Una viaggio in cui lo accompagnerà un paziente alienato, il più ostico e restio alla terapia che abbia mai avuto: Philip Slate. Quest’ultimo, trasmettendogli le teorie del filosofo Schopenhauer, lo accompagnerà alla meta. Lo stile narrativo è sobrio ed elegante, mai morboso, la trama si distende con il giusto equilibrio tra attesa e scoperta. Trattasi di 500 pagine e sono solo a metà libro, quindi non mi sbilancio più di tanto.

2- La cena di Herman Koch. Definito un caso letterario internazionale mi ha incuriosito per la particolarità della trama. Sentite un po’: due coppie s’incontrano in un ristorante di lusso. Chiacchierano amabilmente di film e di progetti per le vacanze. Tacciono invece sull’argomento per cui si sono ritrovati lì, la vicenda dei loro figli che hanno picchiato e ucciso una donna. Non sono ancora identificati al momento della cena, ma la polizia è a un passo dalla soluzione.  I genitori riusciranno a salvarli? Come? La trama è quella di un thriller senza respiro e le recensioni sono ottime, non vedo l’ora di leggerlo.

3- Il bambino ombra di Carl-Johan Vallgren. Un altro thriller contemporaneo che va oltre il realismo tipico del poliziesco svedese: emozioni estreme, follia e qualche momento di puro terrore. In una giornata estiva, un bambino di sette anni scompare misteriosamente nella metropolitana di Stoccolma. Una donna lo prende per mano e lo porta con sé. All’arrivo del padre del bambino non vi è più traccia. Un giallo nel giallo è la seconda scomparsa, quella del fratello maggiore, a distanza di anni dalla prima. Una trama complessa, molti tranelli e uno sconvolgente colpo di scena sono alla base di questo trhiller dalla suspence irresistibile. Non conosco l’autore ma so che è molto apprezzato in Svezia, le recensioni promettono bene.

4- Follia di Patrick McGrath. Una rilettura al romanzo che due anni fa mi aveva inchiodato al pezzo. Siamo nell’Inghilterra del 1959 in un manicomio criminale vittoriano. Uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia mai incontrato nella sua carriera: la passione letale fra Stella Raphael e Edgar Stark, un artista detenuto per uxoricidio. Una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita un’attrazione talmente forte da risultare quasi incomprensibile, finché non ne emergono le ragioni nascoste. Perché lo rileggo? Ricordo che mi aveva colpito molto lo stile narrativo e la capacità di attrarre il lettore da parte di McGrath. Chissà che non torni utile…

5- Come un romanzo di Daniel Pennac. Un romanzo sul romanzo, scritto da uno dei miei autori preferiti. La levità straordinaria con cui Pennac scrive, mi affascina. Sentite l’incipit:

Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo amare… il verbo sognare…

Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: “Amami!” “Sogna!” “Leggi!” “Leggi! Ma insomma, leggi diamine, ti ordino di leggere!” Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro.

Come si fa a non rimanere incantati dalla poesia che sprigiona ogni parola che scrive? Se non conoscete ancora Pennac, vi auguro di incontrarlo prima o poi.

6- I Buddenbrook di Thomas Mann. C’è sempre un superclassico tra le mie letture estive. In questo caso si tratta della seconda rilettura. Perché? Penserete che sono masochista, e un po’ avete ragione. In verità questo è uno dei miei romanzi preferiti in assoluto e ogni due o tre anni sento il desiderio di riprenderlo. È l’antesignano di tutte le saghe familiari a venire, inaugura per gusto stilistico il romanzo del novecento ed è l’emblema dell’inesorabile decadenza della sensibilità ottocentesca. Cosa mi attrae? La grandiosità della narrazione e il fatto che è il romanzo d’esordio, scritto all’età di 26 anni. Incredibile!

Mi fermo qui, non voglio annoiarvi ulteriormente. I propositi sono nero su bianco, spero di portarli a termine anche se  la volontà fa brutti scherzi. Se ci saranno dei cambiamenti in corso d’opera, ve ne darò notizia.

E voi amici? Quali sono i propositi di lettura per quest’estate 2015?

 

 

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

2 Risposte a “Tempo di relax, tempo di lettura”

  1. Ciao Rosalia, ottimi spunti per la lettura…molto impegnativi! Mi piacerebbe avere tutto questo tempo per leggere! Ogni volta di rimprovero di aver buttato via il mio tempo libero e di non averlo utilizzato nel modo più costruttivo…ti indico anch’io un libro che mi è stato regalato e che mi è molto piaciuto “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaardner, una rivisitazione in chiave fantasy della storia della Filosofia

  2. Grazie, Cristiana! Seguirò il tuo consiglio, so che sei un’appassionata
    lettrice e i tuoi consigli sono senz’altro validi. ^_^

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