Scrivere per il blog

marinetti_e_i_futuristi_largeSi tratta pur sempre di scrivere, no? Eppure il blogging ha in sé alcune caratteristiche che lo rendono unico. Vediamo perché.

Scrivere per comunicare

Ogni volta che scriviamo qualcosa, sia pure la lista della spesa, lo facciamo per comunicare qualcosa a qualcuno. Si scrive per comunicare riflessioni, pensieri, stati d’animo; ma anche per dare notizie, informazioni, approfondimenti; per raccontare storie… Insomma niente è più variegato e multiforme dell’attività della scrittura.

Se scrivo in un blog, quale scopo do alla mia comunicazione? È fondamentale saperlo. Se non mi è chiaro, la mia comunicazione può non essere incisiva e perdere la sua efficacia.

Se si opta per un blog generalista, dove non c’è una tipologia precisa di argomenti e dove prevale il pensiero dell’autore sulla realtà che lo circonda, lo scopo è ancora più importante, anzi fondamentale, perché il rischio di una comunicazione sterile è sempre in agguato.

Una volta individuato lo scopo, pensiamo in seconda battuta al destinatario della nostra comunicazione e immaginiamoci le sue esigenze, i suoi gusti, le sue conoscenze. Insomma creiamo nella nostra mente il lettore ideale e rivolgiamoci a lui. Senza interlocutore, vero o simbolico che sia, infatti, la comunicazione rischia di avvitarsi su se stessa e i monologhi personali non incidono granché nell’esperienza altrui.

Cosa scrivere in un blog?

In un blog dovremmo scrivere di tematiche  dichiarate al momento della fondazione del blog. Il lettore ideale si aspetta che manteniamo le promesse. Se ho aperto un blog di scrittura, non posso a un tratto parlare di costume o di politica, per intenderci.

I blog generalisti da una parte lasciano un certo margine di libertà all’autore, dall’altra però sono molto difficili da condurre. Il lettore ideale si stanca subito, è mutevole e pronto a lasciarci se i post del nostro blog non soddisfano le sue esigenze. Sarà bene ricordacelo.

Mantenere le promesse non significa soltanto continuare a scrivere post che trattino un argomento in linea con il blog, ma anche conservarne lo  stile e il taglio. Mi spiego meglio: io da tempo sono un’accanita lettrice di un blog di scrittura molto famoso, l’ho inserito tra i preferiti, non ne perdo un post. Perché? Semplice: soddisfa le esigenze per le quali sono giunta a scoprirlo nell’immenso oceano di Internet. Con il tempo però il blog in questione, pur conservando intatto l’argomento principale, ha perso lo stile comunicativo che lo caratterizzava, è diventato polemico nei confronti dei concorrenti, presenta dei post dove il blogger si erge troppo spesso a modello e s’incensa, tutto il contrario di quando l’ho scoperto. Questo blog, o forse dovrei dire blogger, mi ha stancato e non lo seguo più volentieri. E a giudicare dai numeri che pubblica, molti altri non lo seguono più volentieri. Peccato!

Cosa è successo? Ha cambiato rotta e il lettore ideale ha perso la bussola. Ne troverà altri di lettori, ma dovrà sudare sette camicie, quando poteva semplicemente vivere di rendita.

Per tornare alla domanda di partenza, nel nostro blog dobbiamo scrivere di ciò che abbiamo dichiarato in partenza. Se abbiamo intenzione di virare direzione, è meglio che fondiamo un altro blog.

 

Come scrivere in un blog?

Il post, cioè l’articolo del blog, è a metà tra un articolo di giornale e un brano di narrativa. Del primo deve conservare la struttura fondamentale, arrivare al cuore del problema, sviscerare il tema e dare delle informazioni precise. Del secondo invece presentarne l’affabulazione, lo stile favolistico e fantasioso. Il blogger infatti non deve dare informazioni o scrivere approfondimenti con lo stile asciutto e distaccato del giornalista, ma saper affascinare il lettore ideale con uno stile personalizzato. Per fare questo, è necessario essere molto abili con la scrittura e si ha bisogno di tanta esperienza.

La lingua italiana, cioè il canale con il quale tentiamo di far arrivare la comunicazione al destinatario, va trattata con cura. Sappiamo bene che è una lingua complessa e piena di insidie, ma un blogger non può scrivere con i piedi. Ho smesso di leggere alcuni post per la presenza di errori ortografici che fanno rabbrividire.Va bene comunicare, ma anche l’uso della lingua ha la sua importanza. Se si ignorano le regole ortografiche, difficilmente il post risulterà credibile.

Cosa non scrivere in un blog?

Me lo sono chiesta anch’io, piccola blogger, per mettere dei paletti ben precisi ai miei contenuti.  Ecco la lista che ne è derivata:

non scriverò mai un post blasfemo, né userò un linguaggio volgare e osceno;

non mi ergerò a paladina di questa o quella opinione, cercando di dare una visione integrata delle cose;

non parlerò mai contro le minoranze etniche;

non farò  mai post razzistici, né omofobi;

non darò  risposte assolute, né spaccerò il mio punto di vista come verità.

Questo è il codice ontologico che ho stilato prima di scrivere sul blog. Voi ne avete uno?

Fatemi sapere!

 

#blogging #scrivere #blog #cosa scrivere

 

 

 

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

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