Il potere terapeutico della scrittura

Quando cinque anni fa mi ha aggredito una grave malattia, non conoscevo ancora il valore terapeutico della scrittura. Ricordo che uscita dallo studio medico, mi diressi a casa sotto chock, presi una vecchia agenda e scrissi due pagine di pensieri tempestosi. Non lo facevo dall’adolescenza. La riempii:  una media di un paio al giorno moltiplicato per sei mesi. Non ho mai riletto niente, anzi, sto ben lontana da quelle parole, non sia mai riaprano la voragine emotiva spalancatasi dopo la diagnosi. “Dovesse finire a schifio- pensavo- la lascerò ai miei figli per ritrovare un po’ di me.”

Quelle pagine non hanno un valore letterario e non faranno mai parte di un libro. Sono così intime che sarebbe come spogliarmi in pubblico. A ogni modo per me rappresentano tanto, mi ci sono aggrappata quando barcollavo.

Da allora la scrittura ha iniziato a far parte della mia vita, mi ha tenuto per mano durante la guarigione ed  è servita a recuperare la stabilità emotiva provata dalle cure.

La tentazione più grande è stata quella di voltarmi indietro.  Ma ho imparato a non farlo, una parte di me era  persa per sempre.  Mi gettai a capofitto a scrivere e a scrivere. Mi inventavo uomini e donne messi a dura prova dalla vita, che alla fine ce la facevano sempre.  Attraverso di loro, intanto, rielaboravo il dolore e  la paura e recuperavo granellini di speranza. Fino ad allora è stato un processo quasi inconsapevole.

Poi, durante un controllo di routine in reparto, leggo la brochure di un laboratorio di scrittura per ammalati oncologici. Scopro così che, senza saperlo, avevo fatto della scrittura furiosa la mia terapia più efficace.

Sì, scrittura e guarigione da una malattia grave  (non mi è facile dire cancro) si sposano a meraviglia come hanno dimostrato studi autorevoli.

Cerchiamo di capire perché

Raccontare la malattia è un modo per affrontarla, per non mettere la testa sotto la sabbia. Si tratta di guardare il nemico dritto negli occhi e gridargli: o io o te, bastardo!

Come una qualunque  forma di arte, la scrittura è uno strumento ideale per sciogliere i nodi emotivi, le preoccupazioni, la frustrazione che si conficcano nel nostro corpo innescando risposte psicosomatiche.

Se pertinente alla nostra personalità, scrivere  ci fa stare bene e ci offre  sensazioni piacevoli capaci di distogliere la mente dalla contingenza dolorosa.

La scrittura costringe a pianificare e a progettare, attività quest’ultime che il malato oncologico evita scrupolosamente  nel quotidiano e che invece hanno una portata psicologica enorme.

Un sogno che si avvera

Da tempo sentivo la necessità di condividere il percorso fatto fino a oggi nella scrittura con altre persone che hanno vissuto o stanno vivendo la mia condizione. Per questo ho progettato con la responsabile di un’associazione che si occupa dei diritti dei malati,  un laboratorio di scrittura creativa  dedicato ai pazienti oncologici.  L’obiettivo finale è una raccolta di racconti il cui incasso andrà alla stessa associazione.

Per la prima volta  mi occupo di  un laboratorio di scrittura creativa, sono molto emozionata ma anche spaventata.

Cari amici lettori e scrittori, ho bisogno del vostro aiuto! Avete qualche consiglio o o qualche esperienza in merito da condividere? Grazie in anticipo per ogni contributo!    

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

22 Risposte a “Il potere terapeutico della scrittura”

  1. Ciao, concordo con tutto quello che hai scritto. Ho partecipato ad un laboratorio di scrittura espressiva dell’Irst di Meldola e ne è nato un libro. Ho scritto un post sul mio blog unazzurrocielo.blogspot.it . Se ti interessa farmi qualche domanda puoi contattarmi [email protected]

  2. Cara Rosalia, intanto complimenti per aver avuto il coraggio di rivelare una cosa tanto personale.
    La tua intuizione del potere “terapeutico” della scrittura l’avevo vissuta anch’io, però in modo diverso. In due periodi della mia vita ho sofferto di crisi depressive abbastanza pesanti e la prima l’ho superata senza alcun tipo di sostegno medico. In quell’occasione mi risultò molto utile scrivere poesie e frammenti in prosa che non mostrerei mai a nessuno per gli stessi motivi che dicevi tu a proposito dei tuoi fogli scritti “furiosamente”: letterariamente parlando sono patetici, ma i contenuti sono tremendamente veri (in quel momento lo erano per me).
    Consigli su come gestire un laboratorio di scrittura non saprei dartene, ma poiché dovrai gestire questa iniziativa fra persone che stanno vivendo un’esperienza che tu hai già vissuto personalmente, sono certo che saprai interagire con loro con cognizione di causa in modo spontaneo, senza dover fare troppi ragionamenti preliminari 😉

    1. Grazie Ariano, parlare di questo nel blog è stato piuttosto difficile. Ma riuscirci è un segnale positivo, si tratta di superare poco alla volta gli strascichi della malattia. Mi fa piacere sapere che anche tu hai trovato nella scrittura uno strumento di guarigione, ti sono grata per averlo condiviso ^_^

  3. Mi verrebbe da scriverti un fiume di parole, ma tra tutte Brava sta in alto e trionfa. Leggo e conosco il tuo passato solo ora e anziché usare frasi di circostanza che ti sarai sentita dire spesso, ti abbraccio virtualmente nella speranza ti arrivi il calore che hanno trasmesso le tue parole.
    Quello che ti hanno proposto probabilmente è in sintonia con il cammino che hai intrapreso e con il punto di consapevolezza che hai raggiunto. La scrittura come spesso accade si interseca nella vita rendendola migliore per la sola intenzione dimostrata. Sono davvero felice che tu possa essere d’aiuto proprio con questo mezzo catartico, aiutando a trasferire le emozioni positive in grado di lenire dolori invisibili, ti ripagherà moltissimo.
    Trasforma la paura in entusiasmo e tutto sarà autentico e appagante. Ne sono certa.

    1. Grazie Nadia, le tue parole benefiche mi hanno regalato tante emozioni. La scrittura aiuta a prendere coscienza del mondo che ci abita, fatto di tante sfaccettature, alcune negative, altre positive. Vorrei donare al progetto e a coloro che soffrono ancora per la malattia, la parte migliore di me, quella scoperta proprio grazie alla scrittura. Una abbraccio grato^_^

  4. Rosalia, la rima cosa che ho voglia di dirti e che sono felice che tu stia meglio e ce l’abbia fatta. Puoi usare tutte le terapie che vuoi, ma è solo la forte convinzione, l’energia che mettiamo nelle cose, la nostra volontà che ci può condurre in meta.
    Conosco il potere terapeutico della scrittura, ho sempre usato lo strumento del diario per guarire dai miei tormenti, dalle mie difficoltà, dai lutti che ho vissuto (Così passano le nuvole è nato proprio così) e dalle mie incertezze. La scrittura ha sempre rappresentato uno sfogo e soprattutto un balsamo. A differenza tua, io ogni tanto indietro sono tornata e ho avuto modo di vedere i grandi cambiamenti che nel frattempo erano avvenuti. Mi ha reso orgogliosa di me stessa…
    Quando la tua esperienza (bellissima) di scrittura creativa con i malati oncologici sarà matura, contattami. Vorrei, con la tua disponibilità, parlarne sul mio blog.
    Un abbraccio

    1. Grazie Elena per le tue belle parole. Nel momento della malattia non potevo guardarmi indietro, farlo avrebbe ostacolato la volontà di lottare. Oggi invece mi capita spesso di ripercorrere il cammino fatto, vedere tutti i progressi che ho fatto. Per alcuni versi mi sono scoperta migliore, anche se non sta a me dirlo. Quando avrò messo a punto tutti gli aspetti pratici, la logistica e il calendario, sarà un onore essere ospitata da te. ^_^

  5. Intanto complimenti per questo nuovo progetto! Che è una buona cosa per te ma soprattutto per gli altri.
    Del potere della scrittura non ho dubbi, come c’è la pet-therapy, esiste anche la writing-therapy. Negli Stati Uniti, mi pare che pure Raymond Carver tenesse corsi di scrittura post-Vietnam, il governo sovvenzionò tutte le attività ricreative possibili per risollevare lo spirito di veterani e famiglie. Qui in Italia è meno sentita come terapia, ma funziona.
    In effetti, anch’io ho ricominciato a scrivere in una brutta occasione, non come la tua, ma qualcosa che mi ha destabilizzato. E in fondo, il “Caro diario” degli adolescenti a questo serve, a esorcizzare le paure del futuro.
    Nel gruppo MPC (=My Peak Challenge, programma sportivo e di salute, inventato dall’attore Sam Heughan della serie tv Outlander, le cui iscrizioni vanno all’associazione Bloodwise per la ricerca su leucemie e linfomi) si dà molta importanza alla scrittura: chiunque ne senta il bisogno scrive un post, manda una foto, dice cosa non va, o cosa va bene (si condivide tutto, gioie e dolori) e in ogni momento c’è sempre qualcuno delle ormai quasi 10mila persone in tutto il globo a dargli una pacca sulla spalla. E’ sempre scrittura, ed ha un enorme valore.
    Spero ci racconterai poi come va questo corso!

    1. Il potere della scrittura è condivisione, come hai messo in luce tu. Leggere il tuo commento con riferimenti ad esperienze così importanti mi ha galvanizzato. Certo che vi terrò aggiornati, ormai non potrei farne a meno ^_^

    1. Benvenuta Lina, sono d’accordo con te. La capacità di esorcizzare le nostre debolezze fa della scrittura uno strumento terapeutico molto potente. Hai qualche esperienza in merito? Anche a te la scrittura è servita?

  6. Prima di tutto è bellissimo che tu ti sia aperta raccontandoci tutto questo. Penso che un’esperienza del genere ti cambi in profondità, sotto tanti punti di vista, quindi immagino che mettere nero su bianco le proprie emozioni sia molto terapeutico. Da questo post (ma non solo) trapela anche tanto coraggio, ma sono felice che tu abbia potuto lasciarti alle spalle una malattia così grave.
    Da parte mia, pur non avendo mai vissuto niente del genere, ho verificato invece di non riuscire proprio a scrivere in momenti di questo tipo. Quando una decina di anni fa ho saputo di dovermi operare, sono rimasta paralizzata per mesi, del tutto incapace di buttare giù una sola riga.
    Attualmente sto leggendo una storia vera sull’esperienza del cancro, una storia molto dura ma estremamente coinvolgente, se vuoi posso metterti in contatto con questa persona…
    Un abbraccio grande!

    1. Grazie Maria Teresa per le tue belle parole. Non è stato facile per me parlarne, ma ho dovuto farlo proprio per completare il cammino di guarigione interiore. La malattia di qualsiasi genere è un’esperienza che lascia delle ferite profonde ma è anche crescita e maturazione. Sarei ben felice di conoscere l’autrice del libro che stai leggendo. Ci sentiamo via mail ^_^

  7. Grazie per avere condiviso con noi la tua esperienza, e complimenti per la decisione di mettere in piedi questo laboratorio che può aiutare tante persone. Purtroppo non ho mai seguito né tenuto un laboratorio di scrittura, perciò posso soltanto farti tutti i miei auguri. Quando l’idea è giusta, le forze dell’universo si mobilitano, perciò riceverai aiuto comunque. 🙂

    1. Grazie a te per l’augurio. Non so come andrà il laboratorio, spero solo di donare un po’ di serenità a coloro la cui preoccupazione costante è di sopravvivere. Un abbraccio

  8. Hai raccontato una cosa importante di te e della tua vita, Rosalia e lo hai fatto rendendo partecipe il pubblico del tuo percorso interiore. Non credo sia una cosa che tutti hanno il coraggio di fare, dunque ti faccio i complimenti. Sono pienamente convinta che la scrittura sia terapeutica anche a grossi livelli come tu testimoni. In piccolo, ho sperimentato anch’io il beneficio della penna tutte le volte in cui, in passato, ho avuto bisogno di uno sfogo concreto e anche adesso, in determinati periodi della mia vita. Avevo un diario e adesso ho un quaderno che non diventerà mai una storia fruibile per il pubblico, ma servirà sempre a me per recuperare tutte le cose, pensieri, sensazioni, che la quotidianità mi ruba.
    Mi viene solo da dirti: continua così e riempi pagine di ottimismo ritrovato. Un bacio

    1. Grazie Marina per l’augurio di coltivare l’ottimismo. E’ proprio quello che spero di raggiungere con il laboratorio: trasmettere fiducia in un futuro possibile. La malattia quando non ti uccide, ti lascia più forte e coraggioso.

  9. La scrittura ha un grande potere terapeutico, anch’io mi sono riavvicinata alla scrittura alla fine di un periodo difficilissimo della mia vita, periodo in cui ho avuto il mio personale incontro con la tua stessa malattia. Sono convinta che saprai gestire il tuo laboratorio di scrittura creativa al meglio, mettendoci te stessa e la tua passione e, quando le cose sono fatte con passione, funzionano sempre.

    1. Ciao Giulia, grazie per aver condiviso qui la tua esperienza e per il tuo bellissimo augurio. La passione è una risorsa importante che cerco di tenere sempre viva ^_^

  10. Ciao!! Mi volevo complimentare per la forza con cui hai affrontato la situazione. Mi è capitata più o meno la stessa cosa solo che era a livello psicologico ed emotivo, non ho dovuto affrontare una qualche malattia grave come la tua. Sono una studentessa di quinta superiore e il mio progetto per la maturità prevede proprio questo, il potere curativo che possiede la scrittura. Vorrei anche informarti che mi hai ispirata moltissimo e ho utilizzato la tua testimonianza come prova del fatto che la scrittura può davvero fare del bene. Se non ti dispiace potrei porti una domanda anche se potreebbe essere doloroso? Sei riuscita a superare la tua malattia? Complimenti ancora per tutto!

    1. Ciao Iman, benvenuta nel blog! Grazie per le belle parole, Sono proprio felice che la mia esperienza ti abbia ispirata per il tuo progetto, hai scelto un argomento bellissimo e originale per la maturità, complimenti!
      Parlo volentieri della mia malattia, non preoccuparti. Per ora tutto va bene, ma chi ha avuto il cancro non si sente mai salvo, ed è consapevole che potrebbe trovarsi a combattere di nuovo. Intanto godo di ogni respiro, grata del dono meraviglioso della vita . Torna a trovarmi quando vuoi. Un abbraccio^_^

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