L’alfabeto dello scrittore

 

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s“S” come “scrittore”. Una parola che induce a fraintendimenti. Chi è lo scrittore? Si definisce tale solo chi scrive per professione? Lo scrittore riveste un ruolo sociale? Esercita un compito?

Nel tentativo di circoscrivere il concetto di “scrittore”,  le congetture si sprecano.

Le persone che amano un libro tendono a idealizzare chi lo ha scritto, rivestendolo di compiti e di speranze a cui egli , forse, non è in grado di attendere. Paul Valery sostiene che “Ogni genio comincia con la colpa che lo ha fatto conoscere”, intendendo che al principio della notorietà di uno scrittore così come di un altro artista, c’è una sorta di peccato originale, vale a dire:  “il desiderio di essere conosciuti”, un desiderio che può essere del tutto estraneo all’oggetto stesso,  romanzo o dipinto che sia.

Daniel Pennac ammette di tenere ben distinto il suo essere scrittore  dalla  vita vera,

“… Anche perché, al di fuori dell’atto di scrittura, smetto immediatamente di sentirmi uno scrittore, mentre probabilmente ci sono degli scrittori che si sentono tali ogni momento della loro vita: probabilmente hanno un progetto estetico permanente, pensano solo a quello e vivono solo di quello.”

Io, nel mio piccolo, ritengo che chi scrive supera il confine di un mondo parallelo, distinto da quello reale, una sorta di aldilà nel quale sperimenta la pura libertà, cosa che nel mondo reale non è possibile fare, e che consiste nell’atto di creare. Questa libertà  è in grado di togliere il respiro, tanto è estrema. Finito quel momento, si ridiscende nel mondo vero, quello delle relazioni sociali e delle convenzioni, dove l’essere scrittore non è necessario, né, spesso, gradito.

Al di là delle conclusioni personali, per definire lo scrittore e cosa rappresenti l’arte della scrittura, ho steso l’Alfabeto dello scrittore,  invitandovi a riflettere e a mettervi in gioco .

L’alfabeto dello scrittore

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A come Ammirazione

Torniamo al concetto già espresso in precedenza: quanto ciò che si scrive è frutto di un’esigenza interiore profonda e non di semplice desiderio di ammirazione? Penso ai libri nati sull’onda del successo di Harry Potter o de Il codice da Vinci, sono frutto di ispirazione sincera o sono macchiati del desiderio di successo a prescindere dal contenuto?

B come Bovarismo

Pennac lo inserisce nei diritti dello scrittore, è la capacità di immedesimarsi nei personaggi e nelle loro avventure. Il termine si riferisce a Flaubert e alla sua battuta: “Madame Bovary sono io.” Questo aspetto della scrittura è al contempo importante e pericoloso. Nel proiettarsi troppo in un personaggio si corre il rischio dell’autobiografismo e del narcisismo. In senso generale molti scrittori usano i propri personaggi, e talvolta li ripudiano, per fare i conti con se stessi.

C come Classici

Molti scrittori riferiscono che alla base della loro scrittura c’è una formazione severa e puntuale basata sui classici della letteratura. Scrivere è al contempo un atto individuale e collettivo, che riguarda il singolo uomo e l’intera collettività. Conoscere coloro che hanno lasciato una traccia di sé e che il tempo non ha cancellato, vuol dire riallacciarsi alla memoria collettiva dell’umanità per diventarne parte.

D come Dovere

Oltre che il diritto, lo scrittore ha il dovere di essere libero di  scegliere, persino di non scrivere. Perché scrivere se non si ha un’autentica esigenza interiore? Per attendere a circostanze esterne o a condizionamenti altrui?

E come Estetismo

È il principio per il quale la forma esteriore prevale sul contenuto. Nell’estetismo, l’Arte è la rappresentazione di se stessa e non della realtà. Da qui ne discendono una serie di conseguenze a catena, tra le quali quella che riguarda l’estetismo morale, quando cioè il gusto della forma prende il sopravvento sulla virtù.

F come Fantasia

La fantasia è la facoltà umana di creare immagini reali e non. Lo scrittore in ogni sua opera, oltre a ricorrere alle armi affilatissime del linguaggio, utilizza la fantasia in quanto potenza creativa che ha la stessa forza della produttività onirica.

G come Gratuità

Scrivere è anche appagare un profondo bisogno di gratuità in grado di coinvolgere chi a sua volta esprime un atto altamente gratuito: leggere. Niente è paragonabile alla gratuità della lettura.

H come Happy end

“E vissero tutti felici e contenti”, lo scrittore lo lascia al mondo delle fiabe. Il percorso di vita di ciascuno di noi è un sali e scendi sulla scala del dolore. La scrittura deve poter rappresentare, anche con modalità proprie, gli aspetti della vita, quelli felici e quelli tragici. Il finale scontato è bandito dalle opzioni dello scrittore.

I come Ispirazione

Qual è la fonte d‘ispirazione a cui attingere quando si scrive? Lo scrittore sa leggere entro le pieghe dell’anima, dove alberga il proprio mondo. Là vi ripone, di volta in volta immagini, suoni, sensazioni a cui dare forma per mezzo delle parole.

 L come Limiti

Lo scrittore, in linea generale, non si deve porre limiti quando scrive, salvo quelli che gli impone la propria coscienza. La libertà d’espressione talvolta può tracimare nella provocazione che, se fine a se stessa, diviene illegittima.

M come Manoscritto

Secondo Umberto Eco è inutile inviare manoscritti se non si è nessuno. Ma è vero anche che un manoscritto chiuso nel cassetto non ha alcuna possibilità di emergere. L’autore che aspira a pubblicare deve tentare tutte le strade, pianificandole.

N come Nebbia

La nebbia dello scrittore è l’offuscamento della mente e si ha quando il pensiero gira a vuoto e diventa sterile. Ritrovare la ragione dello scrivere e la forza di proseguire si trasforma talvolta in una lotta implacabile.

O come Oasi

La scrittura è un’oasi di ristoro dove lo scrittore trova frescura e acqua nel deserto della vita. Le oasi, però, talvolta sono miraggi,  e raggiungere quelle reali non è per niente facile.

P come paragrafo

“Un paragrafo al giorno” è il motto di molti scrittori. Porsi degli obiettivi minimi, facili da realizzare alla lunga paga e conduce a realizzare il desiderio di scrivere un libro.

Q come Qualità

Non sempre lo scrittore mira alla qualità di quello che scrive. Ma come sosteneva Carver “Le parole sono l’unica cosa che abbiamo, vediamo di usare quelle giuste.”

R come Realizzazione

Lo scrittore realizza il suo sogno quando scrive, non quando pubblica. La pubblicazione è il coronamento di un percorso che parte dal saper scrivere e si alimenta con il perfezionamento della tecnica

S come Solitudine

Lo scrittore è solo. Anzi, individua la solitudine come condizione ideale per esprimere la propria interiorità. L’atto della scrittura diventa fecondo nel silenzio e nella contemplazione delle idee.

T come Terapia

La scrittura è il canale nel quale si convogliano le energie psicofisiche, in questo senso diventa un percorso terapeutico per sfuggire all’angoscia del vivere. Vi sono molte testimonianze che attestano la validità della scrittura come cura contro il dolore.

U come Unicità

Lo stile personale, frutto di fatica e di continua ricerca, conferisce allo scrittore l’unicità del tratto e fa di lui una voce fuori del coro, riconoscibile tra migliaia di voci.

V come Vocazione

La vocazione è una risposta a una chiamata precisa, alla stessa stregua della scelta religiosa. Lo scrittore, quando esprime al meglio il proprio talento, risponde a una vocazione che lo aiuta a scoprire il perché della vita.

Z come “Zitti, si scrive!”

Far tacere il mondo esterno, mettere il silenziatore alle emozioni che gridano dentro e permettere alle idee di fluire in ordine sul foglio bianco: in fondo è questo tutto ciò che desidera lo scrittore.

 

Una proposta

Desiderate comunicare il vostro concetto di scrittura? Divertitevi a stendere una personale versione dell’Alfabeto dello scrittore. Buon lavoro!

 

 

 Molti blogger hanno raccolto l’invito. Ecco le altre versioni dell’alfabeto della scrittura:
– Chiara Solerio – L’alfabeto della mia scrittura – oggi è così, domani chissà…
– Ivano Landi – L’alfabeto della mia scrittura
– Patrizia Moll – L’alfabeto della mia scrittura
– Salvatore Anfuso – L’alfabeto della mia scrittura

Maria Teresa – La mia scrittura dalla A alla Z

 Marina Guarneri – Una voce fuori dal coro 

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

6 Risposte a “L’alfabeto dello scrittore”

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