“La lettura è fatta di sogni e di speranze” parola di bambino

lcbd-home-700Due giovanissime, Arianna e Gaia, interpellate a dire il loro parere sulla lettura, hanno scritto delle parole bellissime che vale la pena di leggere e di meditare.

Gaia dice:

“La lettura per me è un viaggio in un mondo magico che nella realtà non esiste, perché dentro vi è quello che si trova nei sogni o nella speranza.

Per me leggere è un volo in un tempo surreale, un sogno che si avvera. Nella ma famiglia non si legge tanto, io infatti ho preso da mia nonna che legge uno o più libri al mese. Oltre a me poi c’è mia madre che legge qualcosa; se fosse per mio padre e per mia sorella, invece, i libri non esisterebbero proprio.

Secondo me per aiutare un bambino ad amare la lettura, bisogna fargli capire che è come un gioco e con il tempo lo aiuterà nella lingua e a scuola. Se fossi uno scrittore per bambini scriverei tante avventure per trasmettere loro il divertimento del protagonista; storie fantastiche per non rendere la realtà sgraziata e miti per rispondere alle domande che portano nel cuore.

Io mi definisco una lettrice quasi ossessiva e mi chiedo sempre come passerei i pomeriggi senza sfogliare quelle morbide pagine di carta, con sopra le dolci parole scritte come da candida piuma immersa nell’inchiostro nero e cupo.”

Ecco ora il parere di Arianna:

” Per me la lettura è un mondo pieno di colori e di allegria che ci permette di immaginare cose fantastiche e provare emozioni indescrivibili.

Io sin da piccola vedevo leggere continuamente i miei genitori. Così mi univo a loro e prendevo libri di immagini e iniziavo a sfogliarli. Anche se non sapevo cosa ci fosse scritto, riuscivo a capirlo attraverso le immagini. Anche mia nonna materna mi è stata di grande aiuto perché quando andavo a casa sua mi leggeva libri su libri, alcuni dei quali li imparavo a memoria a forza di sentirli leggere.

Secondo me per far capire quanto è bella e affascinante la lettura, bisogna abituare i bambini a guardare anche solo le immagini. Così, durante la crescita, inizieranno a leggere sempre di più e infine si appassioneranno completamente. Se io fossi uno scrittore, stilerei un libro di avventure perché , nonostante la mia giovane età, ho già vissuto tante avventure, per cui chissà quando sarò grande! In quanto lettrice mi definisco ossessionata, infatti quando mia madre mi chiama per la cena io non vado fino a che non ho finito il capitolo.

Non vorrei mai lasciare quel mondo fantastico che nella vita non esiste anche se sarebbe bello. Coloro che non leggono non sanno proprio cosa si perdono.”

 

Le parole che abbiamo appena letto ci aiutano a capire in che modo i bambini percepiscono la lettura, come un mondo parallelo in cui rifugiarsi. È costante il richiamo all’esempio, come dicevamo nel post precedente. Sia Gaia che Arianna sono due lettrici appassionate o ossessive, addirittura, come si definiscono, perché uno o più adulti della loro famiglia hanno proposto loro di leggere, non con l’imposizione ma esclusivamente con l’esempio.

Sono due pareri preziosi per noi adulti, che spesso ci lamentiamo perché i nostri figli non leggono e ci invitano a rivedere le nostre posizioni.

Cosa ne pensate?

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

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