L’architettura della narrazione

 

  Ogni testo narrativo, semplice o complesso che sia, ha una struttura base che dobbiamo mettere a fuoco, se vogliamo intraprendere la bellissima avventura dello scrivere. Gli elementi che costituiscono la struttura interna della narrazione sono sette… numero biblico, non ci si può sbagliare!

  • Le sequenze: sono unità narrative minime, non scomponibili ulteriormente. hanno una propria autonomia e possono essere staccate dal resto per essere esaminate. Per fare un esempio abbastanza semplice, le sequenze descrittive, che servono per visualizzare l’ambientazione e i personaggi.
  • La fabula e l’intreccio: la prima è l’ordine della narrazione secondo il principio cronologico dei fatti, collegati gli uni agli altri in sequenze successive; l’intreccio invece è il montaggio dei vari momenti della storia scelto autonomamente dall’autore. Egli può scegliere di fare dei flash-back oppure dei flash- forward, secondo il proprio gusto personale, raccontando i fatti nell’ordine che desidera. Quando i due aspetti coincidono, si parla di narrazione lineare come nelle fiabe o nelle novelle. Se prevale l’intreccio, come nel racconto epico, si ha una narrazione molto suggestiva.
  • Il tempo : è l’ambientazione temporale della storia, essa può riguardare un tempo preciso… nel Medioevo…; oppure  un’epoca indeterminata… nei tempi antichi… .Il tempo è anche un elemento interno al racconto. Sta all’autore scegliere di raccontare i fatti di un anno o di un giorno precisi, oppure  saltare a piè pari una parte di vita. Purché ciò sia fatto nel rispetto della storia e del lettore, il quale dovrà essere accompagnato, nei diversi salti di tempo, con gli indicatori giusti.
  • Lo spazio: ogni storia è collocata oltre che nel tempo anche in uno spazio. Esso può essere utilizzato dall’autore o in funzione narrativa, per esprimere le emozioni e gli stati d’animo vissuti dai personaggi; oppure in funzione simbolica, quando un luogo esprime la condizione di un personaggio, come  Mazzarò di Verga che si identifica nell’enorme ricchezza della terra che possiede.
  • I personaggi: possono essere presentati dal narratore  in forma diretta, per mezzo di un ritratto o di una descrizione fisica, o in forma indiretta, attraverso azioni e giudizi degli altri personaggi.
  • Il rapporto fra narratore e il racconto: il narratore può essere interno o esterno alla storia. Si dice interno quando racconta la storia in prima persona da testimone o da protagonista; esterno quando risulta estraneo alla vicenda e racconta la storia in terza persona.
  • Le scelte stilistiche: questo punto riguarda lo stile della scrittura. Più esso è personale, più diventa originale e attraente. Per rendere particolare il proprio stile si può ricorrere alle espressioni figurate, le cosiddette figure retoriche, come la similitudine o la metafora.  

Mi fermo qui, sperando di avervi dato uno strumento valido su cui riflettere per arricchire il vostro bagaglio di partenza. Avete qualcosa da aggiungere? Siete d’accordo sull’approfondimento dell’impianto narrativo?

 

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Pubblicato da Maura Puccini

La gente che piace a me si trova sempre sparsa qua e là; sono dei solitari... solo che si riconoscono non appena si trovano assieme

Una risposta a “L’architettura della narrazione”

  1. Sette come i vizi capitali! 😀
    Devo dire che mentre scrivo non penso a tutto questo. La teoria la conosco, ma poi nella pratica, mentre scrivi, comanda la storia. Probabilmente si torna ai fondamentali quando la storia si ferma, si incastra in un punto e non si sa come proseguire.

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